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È da un po’ di tempo che percepisci segnali che indicano che qualcosa di importante non va nella relazione di una tua amica, parente, sorella, collega, vicina di casa con il partner; pensi o hai scoperto che questo abusa della tua amica; ritieni che lei si trovi in una situazione di pericolo.
In quanto persona a lei vicina, senti il bisogno di aiutarla, ma in quale modo puoi sostenerla al meglio? Ecco qui alcuni consigli su come starle vicino, dimostrandole il tuo sostegno e comprensione.
COSE DA TENERE A MENTE QUANDO TI RELAZIONI A UN’AMICA VITTIMA DI ABUSI
La sola persona responsabile della violenza è quella che compie tale violenza. Non cercare di stabilire nel comportamento della tua amica quali elementi abbiano provocato o permesso al partner di abusarne: lei non è responsabile di quello che le sta capitando. Inoltre, le donne vittime di violenze tendono spesso ad assumersi la responsabilità del comportamento violento del proprio partner, quindi il ricercare cosa nel loro comportamento potrebbe aver scatenato o permesso l’abuso aumenterebbe solo il senso di colpa ingiustificato della tua amica.
È possibile che la tua amica viva in uno stato constante di ansia e paura. Questo fa sì che le sue decisioni e i suoi comportamenti non siano sempre guidati dalla razionalità: la paura delle violenze subite, la minaccia di violenze future, il timore per la sicurezza propria e dei figli, l’eventuale dipendenza economica dal partner, sono tutti elementi che guidano le decisioni di una donna vittima di abusi. Inoltre, le violenze domestiche sono spesso vissute come una vergogna e per questo una donna può vivere nel timore che parenti e amici scoprano la sua condizione e la giudichino negativamente. Quando cerchi un contatto o offri sostegno alla tua amica, ricorda in quale condizione psicologica di tensione costante si trova a vivere.
Il contesto culturale, economico e religioso non è un’attenuate. Di fronte ad una situazione scioccante come la notizia che una tua amica è vittima di abusi da parte del partner, potresti trovarti a voler dare una “spiegazione”. Spesso, per razionalizzare un comportamento come quello che porta ad abusare della persona con cui si ha una relazione, è possibile considerare i fattori culturali, economici e religiosi come, se non una giustificazione, almeno un’attenuate. Per esempio, potresti trovarti a pensare che per chi appartiene ad una certa religione o per chi viene da una certa famiglia o un certo ceto sociale la violenza domestica sia più accettabile o radicata nel quotidiano. Questo è sbagliato: la violenza non è mai giustificabile e non dipende dall’appartenenza sociale, è causata dalla stessa volontà di dominio e sopraffazione da parte dell’abusatore e presenta le stesse caratteristiche ovunque nel mondo. Inoltre, anche la tua amica probabilmente ricorre a queste stesse giustificazioni per assolvere il proprio partner: non sostenerla nel nascondersi la verità sulla propria relazione.
COME PUOI SENTIRTI E COSA PUOI FARE PER TE
Sostenere affettivamente una donna che subisce violenza può implicare stati emotivi forti. Potrai sentirti in colpa perché non riesci a convincerla; in tal caso ricorda che è lei che deve decidere e che il tuo ruolo è limitato al supporto e al rispetto. Potrai sentirti frustrata assistendo ai continui “alti e bassi” della relazione, potrai empatizzare con gli stati d’animo della tua amica, che possono variare dalla speranza in un cambiamento in positivo alla confusione, dallo sconforto alla rabbia. Sforzati di mantenere lucidità e senso della realtà, senza illuderti, scoraggiarti o arrabbiarti per i momenti di indecisione. Potrai sentirti in dovere di fare qualsiasi cosa, cerca invece di comprendere quali sono i tuoi limiti e di essere costante. Non offrirti di fare cose che non ti senti di fare, ad esempio ospitare la tua amica in casa se è in pericolo, ma aiutala a cercare un’alternativa. Cerca di non essere l’unica persona di riferimento perché è un ruolo insostenibile e perché avere una rete di supporto è più utile per lei, soprattutto psicologicamente.
Non puoi sostituirti alla tua amica: puoi parlare di cosa puoi fare per supportarla ma non puoi, ad esempio, prendere appuntamenti per lei o farla chiamare dai Servizi; in questi casi riceverai un rifiuto dalle operatrici perché la scelta di chiamare e fare un percorso è propria della donna e di nessun altro.
COSA FARE PER AIUTARE LA TUA AMICA
Ascoltala. Mostrati presente e coinvolta quando la tua amica ti racconta la propria situazione e non avere fretta di dare opinioni o giungere a conclusioni. Probabilmente sarà necessario insistere più di una volta prima che lei si senta in grado di confidarsi. L’ascolto è un fattore fondamentale: molto spesso la sola consapevolezza di potersi sfogare con qualcuno ad alta voce è di aiuto, perché ciò consente di analizzare la propria situazione. Parla della situazione solo con lei, non cercare di intervenire confrontandoti con il partner violento.
Dalle tempo. La tua amica potrebbe impiegare del tempo prima di rendersi conto di stare subendo un abuso e ancor più tempo prima di riuscire a reagire e a prendere decisioni per cambiare la propria situazione. Se nega ribadisci la tua presenza e continua ad osservare ma lascia spazio, l’insistenza non aiuta. Ricordati che per la tua amica il semplice riconoscere e ammettere la propria situazione è un primo passo fondamentale, ma molto difficile.
Esprimile la tua preoccupazione in maniera diretta senza però terrorizzarla. Ad esempio puoi iniziare la conversazione dicendo: “Sono preoccupata per te perché…” Dimostrale che tieni a lei e alla sua sicurezza senza però procurare angoscia nella tua amica: dirle che è in grave pericolo e fare leva sulle eventualità più tragiche potrebbero avere come esito quello di terrorizzare la tua amica senza che questo la convinca però a lasciare il partner.
Falle capire che non è colpa sua. Spesso, come già detto, una donna vittima di abusi tende a prendere su di sé la colpa per quanto le sta accadendo e a giustificare il partner. Falle capire che non c’è nulla in lei o nel suo comportamento che possono giustificare la situazione che sta vivendo.
Aiutala a riacquistare la sua autostima. Sottolinea apertamente i punti di forza della tua amica e ricordale spesso i progressi che ha fatto in circostanze così difficili. Partendo dalle sue vittorie e dai suoi punti di forza, spingila ad elaborare delle strategie a cui può ricorrere per fare fronte alla situazione. Ricordale quanto è stata coraggiosa finora e dille spesso quanto ammiri la sua forza.
Aiutala a sviluppare contatti. Una donna abusata si sente spesso isolata e non ha un sostegno significativo su cui contare, spesso perché il partner agisce attivamente per isolarla dalla sua rete di contatti con lo scopo di avere maggiore controllo su di lei. Se oltre a te ha altri amici o persone a cui è legata e con cui si può confidare, ma è restia a farlo, spronala ad aprirsi con loro: sentirsi parte di una rete di contatti su cui contare in momenti critici può garantirle un supporto pratico e psicologico.
Incoraggiala a contattare un centro anti-violenza. Puoi trovare qui una lista dei centri anti-violenza in Italia. Ricorda che il tuo supporto e i tuoi consigli sono importanti, ma che è la tua amica a dover scegliere i tempi e i modi in cui affrontare la propria situazione.
Se assisti ad un’aggressione non agire al posto della tua amica ma affiancati a lei e asseconda la sua modalità di reagire. Sostituirti a lei significa sminuirla e può provocare un suo allontanamento, voluto o imposto dal partner. Questo non significa che non bisogna intervenire in caso di necessità, ma che bisogna sforzarsi di comprendere cosa è più utile per lei.
Se c’è un effettivo pericolo per la sua incolumità aiutala a mantenersi al sicuro.
Accordati con lei su una parola, una frase, o un gesto di sicurezza, di cui solo persone complici sono a conoscenza, da usare come segnale in caso d’emergenza. Qualcosa di semplice e difficilmente interpretabile da persone che vi circondano: per esempio, se è in pericolo, può chiamarti e fingere di stare ordinando una pizza e sapete cosa vuol dire (leggi la storia di questa donna).
Comportamenti schivi possono dipendere, oltre che dalla sfiducia, da una effettiva situazione di controllo. Se non risponde al telefono magari è perché non può farlo in sua presenza. Se sospetti o sai di una situazione grave non metterla in difficoltà, ad esempio non scriverle cose compromettenti, certamente lui controlla Facebook e cellulare.
Cerca informazioni su eventuali centri e servizi locali a cui la tua amica potrebbe rivolgersi e condividi con lei queste informazioni, anche se lei ti dice di non averne bisogno: potrebbe venire il momento in cui cambierà idea. Quando condividi queste informazioni fai in modo che non siano rintracciabili dal suo partner: se trovate, potrebbero fare scattare reazioni violente.
Proponi alla tua amica di mettere tutti i suoi documenti importanti, come passaporto e libretto degli assegni, in un posto sicuro a cui può accedere facilmente in caso d’emergenza.
Pensate insieme a come può mettere al sicuro se stessa e gli eventuali figli in un momento critico: pensate a dove potrebbe nascondersi o a vie di fughe in casa, in modo che sia pronta in qualunque momento.
Continua ad essere l’amica di sempre. La violenza domestica è una questione molto delicata, ma ciò non vuol dire che debba diventare l’unico argomento di cui parlare con la tua amica. Falla distrarre organizzando cose da fare insieme e non farla sentire come se la sua vita e la sua identità fossero ridotte alla sua condizione di “vittima”: per quanto la situazione possa essere tragica, lei è molto altro e molto di più della situazione che sta vivendo.
COSA NON FARE SE VUOI AIUTARE LA TUA AMICA
Non farla sentire giudicata. È possibile che, magari involontariamente, tu faccia sentire giudicata la tua amica per essersi trovata in una situazione di abuso e per non essere in grado di uscirne. Anche se sei stupita e incredula di fronte a quello che la tua amica sta subendo, evita frasi come “Non me lo sarei mai aspettata” o “Ma come fai a non essertene già andata?” perché invece di dimostrare solidarietà, esprimono un giudizio sulla presunta debolezza della tua amica. Farle intendere che se fosse più coraggiosa e meno sottomessa non sarebbe in questa situazione non è certo di aiuto.
Non sottovalutare la sua opinione. Ricorda sempre che lei conosce la propria situazione più di ogni altro. Lei conosce il proprio partner, i propri familiari e le possibili ripercussioni causate dalle sue azioni.
Non mettere in dubbio quello che ti racconta. Troppo spesso le persone fanno fatica a credere ad una donna che denuncia un abuso, soprattutto se il partner sembra una persona affettuosa, presente, non incline alla violenza. Anche se non sei d’accordo con lei o hai dei dubbi su ciò che ti racconta, ricorda la tua priorità deve essere quella di ascoltare e far sentire compresa la tua amica, non esprimere le tue opinioni sulla sua relazione.
Non colpevolizzarla se non reagisce come vorresti. Non suggerirle di lasciare il proprio partner o non criticarla se sceglie di rimanere con lui. Ricorda che è lei a dover arrivare a tale decisione, secondo i propri tempi, che non sono i tuoi. Colpevolizzarla potrebbe portarla ad allontanarsi da te per non sentirsi più giudicata. Ricorda anche che le ricerche dimostrano che i momenti più pericolosi per una donna vittima di abusi sono proprio quelli della separazione dal partner e il periodo appena successivo.
Non pianificare per lei. Piuttosto spronala a prendere decisioni e a fare piani in prima persona e incoraggiala a pensare alla propria sicurezza e a concentrarsi maggiormente sui propri bisogni invece che su quelli del partner.
ALTRE INFORMAZIONI
Se cerchi altre informazioni su come aiutare un’amica che sta vivendo violenza domestica, leggi qui il vademecum della buona amica